Un racconto satirico che riflette sulla decadenza morale e sociale del nostro tempo. Al centro c’è Selia, sarta ossessionata dalla perfezione: misura, giudica, esclude tutto ciò che non rientra nei suoi schemi. È la metafora di una società che impone modelli di bellezza, pensiero e potere, dimenticando empatia e giustizia. Dietro il suo volto si nascondono politici corrotti, giudici parziali e cittadini indifferenti. Ma sopra ogni cosa aleggia una forza invisibile — il tempo, il destino, o la coscienza — pronta a riportare equilibrio. L’opera invita a riflettere sull’arroganza del giudizio umano e sulla necessità di ritrovare misura, umiltà e verità in un mondo che ha perso la propria bussola morale.